Posizione di solvibilità

Posizione di Capitale Regolamentare – Copertura del Requisito patrimoniale di solvibilità

I processi di gestione dei rischi e del capitale hanno l’obiettivo di gestire in maniera integrata la posizione di capitale regolamentare (o posizione di solvibilità) e il profilo di rischio di Gruppo.

La posizione di solvibilità è definita come rapporto tra i fondi propri ammissibili (Group Own Funds – GOF) e il requisito patrimoniale di solvibilità (Solvency Capital Requirement – SCR).

La posizione di solvibilità regolamentare preliminare1 è pari a 208%, con un incremento di 30 p.p. rispetto all'anno precedente. Il rafforzamento è dovuto principalmente ad un aumento dei fondi propri, che ammontano a € 46.309 milioni a fine 2017 (+12% rispetto all’anno precedente) e da una riduzione del SCR che ammonta a € 22.224 milioni a fine 2017 (- 4% rispetto all’anno precedente). Tale rafforzamento è principalmente ascrivibile alla generazione di capitale Solvency II e all’andamento positivo dei mercati finanziari (con un rialzo dei tassi di interesse, una riduzione del credit spread e un buon andamento azionario).

I dati relativi al SCR e al requisito di capitale minimo (cd. Minimum Consolidated Group SCR - MCR) di seguito riportati, si basano su una stima preliminare.

Copertura SCR regolamentare

(in milioni di €) 31/12/2017* 31/12/2016
Fondi propri di Gruppo (GOF) 46.30941.308
SCR 22.22423.222
Solvency Ratio 208%178%

(*)Valori preliminari

1. FONDI PROPRI DI GRUPPO

I fondi propri di Gruppo (Group Own Funds – GOF) sono calcolati come somma:

  • dell’eccedenza del valore di mercato delle attività sulla passività, valutate in base a Solvency II;
  • del debito subordinato ammissibile;
  • a cui vengono dedotti i dividendi previsti.

I fondi propri di Gruppo sono determinati considerando l’impatto delle compagnie appartenenti ad altri settori finanziari e gli utili non realizzati relativi all’attività di fondi pensione francese, prevista per il regime transitorio degli IORP2. Tali fondi sono stati autorizzati dall’ Autorità di vigilanza per il periodo 2016-2022, durante il quale la quota di fondi propri ammissibili decrescerà progressivamente.

SII Fondi propri ammissibili

(in milioni di €) 31/12/2017*31/12/2016
  Totale attività 513.879499.130
  Totale passività -473.985-464.780
Eccedenza delle attività sulle passività 39.89434.350
  Passività subordinate in fondi propri di base (Basic Own Funds -BOF) 8.9319.142
  Dividendi previsti-1.330-1.249
  Impatto di filtri di trasferibilità e altre deduzioni -1.426-1.529
  Impatto netto dei regimi settoriali -1.462-1.191
  Utili non realizzati sui fondi pensione francesi che adottano le misure transizionali IORP, con l’autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza 1.7031.785
Fondi propri di Gruppo 46.30941.308

(*)Valori preliminari

Riconciliazione tra Patrimonio netto IFRS e Fondi propri di Gruppo

La riconciliazione tra Patrimonio Netto IFRS e fondi propri di Gruppo ammissibili a copertura del SCR viene presentata nella seguente tavola:

Riconciliazione del Patrimonio Netto con i Fondi Propri di Gruppo (GOF)

(in milioni di €)31/12/2017* 31/12/2016
Patrimonio Netto IFRS (al lordo degli interessi di terzi -Minorities) 26.17725.668
  Attivi immateriali -10.767-10.801
  Rivalutazione al mercato delle attività 9.8848.810
  Rivalutazione derivante dalla valutazione delle passività 21.80716.105
  Impatto sulle imposte differite -7.207-5.432
  Debito subordinato 8.9319.142
  Dividendi previsti-1.249-1.249
  Regimi settoriali, filtri sulla trasferibilità e altre deduzioni -2.887-2.719
  Utili non realizzati sui fondi pensione francesi che adottano le misure transizionali IORP 1.7031.785
Fondi propri di Gruppo (GOF)46.30941.308

(*)Valori preliminari.

I principali elementi da considerare nella riconciliazione tra il Patrimonio Netto IFRS (€ 26.177 milioni) e fondi propri di Gruppo (€ 46.309 milioni) sono i seguenti:

  • Attivi immateriali: (€ 10.767 milioni) sono eliminati in quanto non riconosciuti sotto Solvency II;
  • Rivalutazione al mercato delle attività: l’aggiustamento (€ 9.884 milioni) è dovuto essenzialmente alla valutazione al fair value degli immobili (€ 7.499 milioni) e all’aggiustamento al fair value dei titoli a reddito fisso classificati come detenuti fino alla scadenza (€ 1.386 milioni);
  • Rivalutazione derivante dalla valutazione delle passività: l’aggiustamento (€ 21.807 milioni) deriva principalmente dalle riserve tecniche (€ 22.400 milioni per effetto della valutazione Solvency II rispetto all’IFRS4), solo in parte compensato dalla valutazione del debito Senior/Subordinato (€ -991 milioni). La parte rimanente (€ +397 milioni) riguarda rivalutazioni di altre passività (ad es. i depositi in riassicurazione);
  • Impatto delle Imposte differite (€ -7.207 milioni) derivanti dalle variazioni al fair value di cui sopra;Debito subordinato (€ 8.931 milioni) riconosciuto come fondi propri ammissibili sotto Solvency II;
  • Dividendi previsti dedotti per un ammontare pari a € -1.330 milioni;
  • Regimi settoriali, filtri sulla trasferibilità e altre deduzioni (€ -2.887 milioni) considerano infine le deduzioni per i filtri sulla fungibilità e trasferibilità richiesti dalla normativa al fine di determinare i fondi propri cd. disponibili oltre all’impatto delle altre entità finanziarie regolamentate;
  • Profitti non realizzati derivanti dall’attività in fondi pensioni francese che beneficia delle misure transitorie per i regimi IORP (€ 1.703 milioni), come già descritto sopra.

Fondi propri di Gruppo classificati per livelli (Tiering)

I fondi propri sono classificati in livelli (Tiers), che rappresentano diversi livelli di qualità in termini di capacità di assorbimento delle perdite3. I fondi propri ammissibili sono classificati in Tier come segue:

  • Il Tier 1 include il capitale sociale e le relative riserve per sovrapprezzo delle azioni, la riserva di riconciliazione conseguente alla valutazione Solvency II , i fondi propri relative all’attività IORP francese e le riserve di utili (surplus funds) delle compagnie tedesche e austriache;
  • Il Tier 1 (limitato) include il debito subordinato non datato;
  • Il Tier 2 include la parte rimanente del debito subordinato;
  • Il Tier 3 include le imposte differite attive, contraddistinte da un livello di qualità inferiore in termini di capacità di assorbimento delle perdite

Nelle tavole seguenti si presentano i fondi propri ammissibili dettagliati per livelli (Tier):

GOF a copertura del SCR

(in milioni di €) 31/12/2017* 31/12/2016
Tier 1**37.27932.025
Tier 1 (limitato) 3.6033.736
Tier 2 5.3285.407
Tier 3 99141
Totale 46.30941.308

(*)Valori preliminari.
(**)Il Tier 1 comprende anche il capitale disponibile delle compagnie appartenenti ad altri settori finanziari e gli utili e le perdite non realizzate relative al business IORP francese (Institutions for Occupational Retirement Provision) come concordato con l’Autorità di Vigilanza di Gruppo.

2. SOLVENCY CAPITAL REQUIREMENT

Il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR) copre i rischi di sottoscrizione, finanziari, di credito e operativi come riportato di seguito:

SCR: dettaglio per rischio

(in milioni di €) 31/12/201731/12/2016
 Totale Impatto (%) Totale Impatto (%) 
SCR prima della diversificazione 34.528100%34.823100%
  Rischi finanziari *13.36439%12.61336%
  Rischi di credito **9.85028%10.93131%
  Rischi di sottoscrizione vita 4.01712%3.85711%
  Rischi di sottoscrizione danni 5.01114%5.15215%
  Rischi operativi 2.2867%2.2707%
Beneficio di diversificazione 7.46522%6.740-20%
SCR dopo la diversificazione 27.064 28.083 
Imposte differite -6.00122%5.945-21%
SCR (escl. gli altri settori) 21.063 22.137 
Altri Settori ***1.162 1.085 
SCR Totale 22.224 23.222 

(*)I rischi finanziari includono anche lo Spread risk (per le compagnie in Standard formula).
(**)Il rischio di credito include il rischio di default, l’ampliamento dello spread e il rating migration (per le compagnie in Modello interno).
(***)Questa voce include i requisiti relativi alle altre imprese finanziarie regolamentate (ad esempio fondi pensione, banche ecc.).

La determinazione del SCR evidenzia che:

  • i rischi finanziari e di credito, ammontano a 67% del totale SCR prima della diversificazione, data la predominanza del business vita tradizionale;
  • i rischi di sottoscrizione vita (che includono la malattia) e danni, ammontano rispettivamente a 12% e 14% del totale SCR; in tale ambito i rischi catastrofali (CAT) presentano un impatto limitato grazie ad un ampio programma di riassicurazione;
  • i rischi operativi contribuiscono al SCR di Gruppo per il 7%. Questo contributo è determinato secondo la formula standard.

Per ogni categoria di rischio viene fornita un’ulteriore spiegazione nella sezione Profilo di rischio.

Copertura del Requisito patrimoniale minimo

In aggiunta alla copertura del SCR, si determina il Minimum Capital Requirement (MCR). Il calcolo del MCR è richiesto al fine di determinare il livello minimo di capitale sotto al quale il Gruppo sarebbe esposto a un livello di rischio inaccettabile laddove autorizzato a proseguire le attività.

Il Minimum Solvency Ratio1  è pari a 241% al 31 dicembre 2017, con un aumento pari a 33 p.p. rispetto all’esercizio precedente. La copertura è presentata nella seguente tabella.

Copertura MCR regolamentare

(in milioni di €)31/12/2017* 31/12/2016
EOF a copertura del MCR 43.40538.456
MCR 17.98218.460
Solvency Ratio 241%208%

(*)Valori preliminari.

Per definire la copertura del MCR, sono applicate regole più stringenti per l’ammissibilità dei fondi propri5.
I fondi propri ammissibili alla copertura del MCR sono di seguito presentati:

GOF (Eligible Own Funds) a copertura del MCR

(in milioni di €) 31/12/2017* 31/12/2016
Tier 1 **36.20531.028
Tier 1 (limitato) 3.6033.736
Tier 2 3.5963.692
Totale 43.40538.456

(*)Valori preliminari.
(**)Il Tier 1 comprende anche gli utili e le perdite non realizzate relative al business IORP francese come concordato con l’Autorità di Vigilanza.

Posizione di Capitale Economica

In aggiunta ai dati preliminari relativi al Solvency Ratio sopra indicati, il Gruppo calcola anche l’Economic Solvency Ratio (ESR). Per il calcolo dell’ESR, il Modello Interno viene applicato a tutte le compagnie assicurative del Gruppo6.
L’Economic Solvency Ratio è pari a 230% al 31 dicembre 2017, con un incremento di 36 p.p. rispetto all'anno precedente. La copertura è presentata nella seguente tabella.

Copertura dell'ESR

(in milioni di €) 31/12/201731/12/2016
Fondi propri di Gruppo 46.80641.658
SCR 20.35221.480
Solvency Ratio 230%194%

(*)Valori preliminari. 

Modello Interno Parziale di Gruppo (Group PIM)

Generali ritiene che il PIM di Gruppo sia il metodo più idoneo ai fini della rappresentazione del profilo di rischio, sia a livello del Gruppo, sia delle compagnie nel perimetro, in termini di granularità, calibrazione e correlazione tra i diversi fattori di rischio.

Il PIM di Gruppo è strutturato sulla base della Mappa dei Rischi (cd. Risk Map), che riporta tutti i rischi quantificabili che il Gruppo ha identificato come rilevanti, prevedendo il calcolo del SCR sia a livello di singolo rischio sia a livello aggregato.

Metodologia del PIM di Gruppo

Nell’implementazione del Modello, il Gruppo ha adottato l’approccio Monte-Carlo con “proxy function”, per determinare la cd. distribuzione di probabilità (Probability Distribution Forecast - PDF) delle variazioni dei fondi propri di base su un orizzonte temporale di 1 anno.

La distribuzione di probabilità dei fondi propri consente di determinare le perdite potenziali ad ogni percentile per i rischi nel perimetro ed in particolare il SCR che corrisponde al 99.5-esimo percentile. La misura di rischio utilizzata è il VaR (Value at Risk - VaR). Il metodo Monte-Carlo è ampiamente utilizzato nel settore assicurativo e consente la determinazione di risultati, utilizzando le caratteristiche insite nei campionamenti casuali ripetuti per la simulazione degli eventi più complessi del mondo reale. Le proxy function sono funzioni matematiche che simulano l’interazione tra i driver di rischio e i portafogli assicurativi e producono risultati ad un elevato livello di affidabilità.

Nella procedura di calibrazione dei rischi si prendono in considerazione sia aspetti quantitativi che qualitativi. Il processo di aggregazione prevede l’utilizzo di tecniche matematiche avanzate in linea con le best practice sul mercato.

Nel corso del 2017, la modellizzazione del tasso d’interesse e della relativa volatilità è stata rivista e approvata dal Collegio dei Supervisori, sulla base del processo definito nella Group Internal Model Change Policy, con l’obiettivo di meglio catturare gli stress sui tassi negativi.

Governance del PIM di Gruppo

La governance e i processi relativi al PIM di Gruppo sono definiti nella Group Internal Model Governance Policy con la finalità di:

  • mantenere il PIM e i suoi componenti appropriati per il loro scopo;
  • definire procedure per disegnare, implementare, utilizzare e validare i nuovi modelli e i relativi cambiamenti;
  • confermare su base continuativa l’appropriatezza dei modelli.

La Group Internal Model Change Policy definisce i ruoli e le responsabilità nell’implementazione di cambiamenti major e minor al Modello, normando le attività inerenti allo sviluppo del PIM di Gruppo, necessarie per assicurarne l’appropriatezza nel tempo e, più in generale, per supportare il processo di cambiamento del Modello Interno. Nell’ambito della governance del Modello, è stato istituito l’Internal Model Committee, con la responsabilità di approvare le calibrazioni del PIM di Gruppo, per supportare il processo decisionale sugli sviluppi (o sui cambiamenti) e per garantirne il monitoraggio durante il suo intero ciclo di vita, assicurandone il corretto funzionamento secondo la Group Internal Model Governance Policy. Il Comitato è presieduto dal Model Design Authority, responsabile di assicurare la coerenza e l’affidabilità complessiva del PIM di Gruppo.

Il Chief Risk Officer di Gruppo (GCRO) definisce i processi e i controlli per assicurare la continua appropriatezza del disegno e dell’operatività del PIM di Gruppo, affinché rifletta in modo adeguato il profilo di rischio del Gruppo. Inoltre, il CRO di Gruppo è responsabile della definizione delle metodologie per ogni componente del Modello, sulla base di quanto proposto dall’Internal Model Committee di Gruppo, così come della produzione dei risultati e infine, della presentazione al CdA della documentazione relativa al Modello Interno.

Il CdA, assistito dal CCR, assicura la continua appropriatezza del disegno e dell’operatività del PIM di Gruppo, la sua conformità e che il PIM di Gruppo continui a riflettere in modo appropriato il profilo di rischio del Gruppo.

Questi ruoli sono generalmente previsti anche nella struttura organizzativa di ogni compagnia rientrante nel perimetro del PIM.

Validazione del PIM di Gruppo

Il PIM di Gruppo è soggetto, su base continuativa, ad un processo di validazione indipendente, con l’obiettivo di garantirne la completezza, la solidità e l’affidabilità dei processi e dei risultati, nonché la loro conformità ai requisiti di Solvency II.

Il processo di validazione segue i principi e le procedure definite nella Politica di validazione del Modello Interno di Gruppo (Group Internal Model Validation Policy) e nelle relative linee guida.

In particolare, gli esiti del processo di validazione sono strutturati al fine di supportare l’Alta Direzione e il CdA nella comprensione dell’appropriatezza del PIM di Gruppo e includono le aree di miglioramento in cui il PIM presenta punti di attenzione e limitazioni, con particolare riferimento al suo utilizzo.

Per garantire un adeguato livello d’indipendenza, le risorse che eseguono le attività di validazione non sono coinvolte nello sviluppo e nell’operatività del PIM di Gruppo.

Nel processo di validazione vengono anche prese in considerazione le risultanze emerse negli esercizi precedenti, così come gli sviluppi nel contesto di business interno ed esterno, l’andamento dei mercati finanziari e le modifiche al PIM di Gruppo. Il processo di validazione non si applica agli aspetti già coperti dalle verifiche della Funzione Attuariale (in termini di riserve tecniche, strutture IT, piattaforme attuariali e loro governance).

Inoltre, il processo di validazione funge da meccanismo d’incentivo per assicurare il tempestivo e accurato aggiornamento di miglioramenti al Modello.

Al fine di garantire l’appropriatezza dell’insieme degli elementi che costituiscono il PIM di Gruppo, la validazione non si basa solo sugli aspetti quantitativi, ma anche su quelli qualitativi, non limitandosi ad aspetti di calcolo e alla metodologia. Altri elementi importanti come la data quality, la documentazione e gli usi del Modello sono validati di conseguenza.

Il processo di validazione viene condotto su base annua e, in ogni caso, laddove richiesto dal CdA o dall’Alta Direzione o, ad esempio, in caso di modifiche al PIM.

1Nella presente Relazione i valori di SCR e MCR sono da intendersi stime preliminari, come previsto dal Provvedimento IVASS n.53, 2016. Maggiori dettagli sulla posizione di solvibilità saranno presentati nella Relazione sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria (cd. Solvency and Financial Condition Report – SFCR).
2Per IORP si intende Institutions for Occupational Retirement Provision.
3Per garantire un’elevata qualità del capital disponibile, i livelli di Tier 2 e Tier 3 ammissibili a copertura del SCR sono soggetti ai seguenti limiti: l’importo ammissibile delle voci Tier 1 deve essere almeno la metà del SCR; in caso di passività subordinate ammissibili e azioni privilegiate eccedenti il 20% del totale del Tier 1, si declassano al Tier 2. L’importo ammissibile delle voci Tier 3 deve essere inferiore al 15% del SCR. La somma degli importi ammissibili di Tier 2 e Tier 3 non deve eccedere il 50% del SCR.
4Nella presente Relazione i valori di SCR e MCR sono da intendersi stime preliminari, come previsto dal Provvedimento IVASS n.53, 2016. Maggiori dettagli sulla posizione di solvibilità (Regulatory Solvency Ratio) saranno comunicati nella Relazione sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria (cd. Solvency and Financial Condition Report – SFCR).
5L’ammontare delle voci Tier 2 e Tier 3 ammissibili alla copertura del MCR è soggetto a limiti quantitativi più stringenti. L’ammontare ammissibile delle voci del Tier 1 deve essere almeno pari all’80% del MCR; la stessa limitazione vale per le passività subordinate e per le azioni privilegiate. L’ammontare ammissibile di voci Tier 2 non deve eccedere il 20% del MCR. Il Tier 3 non è ammesso a copertura del MCR. Il capitale relativo ad altri settori regolamentati non è ammesso.
6Ai fini del calcolo dell’ESR, solo un numero limitato di compagnie contribuisce sulla base della formula standard.