OUTLOOK

Nel 2018 si prevede un proseguimento delle attuali dinamiche di crescita, che nell’Eurozona dovrebbe assestarsi al 2,1%, in marginale calo rispetto al 2017, con le esportazioni sostenute da una ripresa globale, i consumi dal continuo calo della disoccupazione e gli investimenti dalle favorevoli condizioni di accesso al credito.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, si prevede una continuazione dell’attuale fase di espansione, con una leggera accelerazione (PIL reale a +2,4%) dovuta alla riforma fiscale che - come elemento principale - riduce l’aliquota dell’imposta sulle società dal 35% al 21%. L’impatto sulle famiglie sarà più ridotto e concentrato nelle fasce a reddito più alto. Per quanto riguarda la politica monetaria, ci si aspetta che la Fed segua il suo percorso di “normalizzazione”, aumentando il suo tasso di riferimento tre volte, portando così il corridoio al 2,00%-2,25%.
Sulla base di una crescita solida e di prospettive di inflazione leggermente più elevate, i rendimenti dei mercati finanziari dovrebbero aumentare, evidenziando una crescita probabilmente più pronunciata nell’Eurozona, con gli investitori sempre più proiettati al primo rialzo dei tassi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea nel 2019. Di conseguenza, si prevede una performance in territorio negativo per il comparto obbligazionario, sia pubblico sia privato. Gli spread sovrani dei Paesi del sud Europa potrebbero soffrire nella prima parte dell'anno, a seguito dell'incertezza sia del contesto politico italiano che della questione catalana. Tuttavia, la buona crescita dovrebbe limitare l’entità dell’allargamento degli spread.
Per quanto riguarda i mercati azionari, la tendenza al rialzo dovrebbe continuare. Sebbene i mercati siano già in qualche modo sopravvalutati, l’attuale congiuntura economica favorevole, la riforma fiscale negli Stati Uniti e la liquidità ancora ampia favoriranno tale crescita.

Con riferimento ai mercati assicurativi, per il 2018 la crescita nei rami Danni proseguirà grazie al buon andamento dell’economia. La congiuntura sfavorevole nel segmento Vita dovrebbe protrarsi, anche se con alcuni segnali positivi, grazie al previsto buon andamento dei redditi disponibili e, in Italia, a normative che dovrebbero rendere meno sfavorevole la vendita di prodotti tradizionali. Per quanto riguarda l’attività di riassicurazione, va segnalata l’anomala frequenza di importanti eventi catastrofali verificatisi nel secondo semestre del 2017 che hanno colpito prevalentemente le zone caraibiche e gli Stati Uniti. Gli uragani Harvey, Irma e Maria di fine agosto/inizio settembre hanno provocato danni assicurati per circa $ 93 miliardi. Inoltre i terremoti che hanno interessato il Messico e i vastissimi incendi boschivi in California e nella penisola iberica hanno colpito l’industria riassicurativa, dimostrandone tuttavia la solidità finanziaria adeguata a sostenere una straordinaria sequenza di sinistri. Conseguentemente, la principale stagione dei rinnovi, concentrata al 1° gennaio, ha evidenziato la fine del ciclo soft ed una inversione di tendenza diffusa anche alle classi d’affari non interessate dai suddetti eventi.
Il Gruppo Generali, seppur interessato in parte dagli uragani, ha sfruttato i benefici di una struttura riassicurativa centralizzata che ha consentito un maggior controllo dei livelli di ritenzione del rischio, contenendo l’impatto dei sinistri a livelli pressoché in linea con la media degli ultimi anni. In linea con il ciclo di mercato, i costi riassicurativi hanno marginalmente sofferto delle circostanze contingenti segnando aumenti, benché molto contenuti, della spesa riassicurativa per le protezioni 2018 a fronte di ritenzioni invariate o, in alcuni casi, addirittura più prudenti.

Il Gruppo nel segmento Vita proseguirà a fronteggiare nel 2018 i diversi e dinamici vincoli derivanti dal contesto normativo e da mercati caratterizzati da una significativa pressione competitiva in un non facile scenario finanziario di perduranti contenuti tassi di interesse.
La strategia in atto si fonda sul ribilanciamento del portafoglio Vita con l’obiettivo di ottimizzarne la profittabilità e consentire un’efficiente allocazione del capitale. Forte l’attenzione al rafforzamento del brand Generali attraverso la semplificazione e innovazione della gamma di soluzioni di prodotto, da portare al mercato tramite i più idonei, efficienti e moderni canali distributivi, sempre più centrati su processi digitalizzati. Proseguiranno pertanto con rinnovata enfasi le azioni dedicate alla valorizzazione del portafoglio Vita:

  • la creazione di new business basata sullo sviluppo selettivo di linee di business sostenibili quali Protection & Health e unit-linked, quest’ultima in alternativa agli investimenti nei fondi di tipo tradizionale, ancora sostenibili esclusivamente se di tipo capital-light. Lo sviluppo di tali linee di business punta a costituire una gamma di soluzioni assicurative che consentano un’offerta varia e adeguata ai profili di rischio e d’investimento sia degli assicurati che del Gruppo stesso. In particolare, per i prodotti della linea Protection & Health si punta su coperture di rischio tradizionali ma arricchite con servizi al cliente che rendano ancor più concreta la gestione e soluzione delle criticità oggetto di copertura; i prodotti unit-linked target sono caratterizzati da meccanismi di protezione capaci di far fronte a possibili crash dei mercati (ad esempio, selezione di fondi volatility-controlled);
  • sul fronte dell’in-force business attraverso azioni dedicate a migliorare il grado di persistency di portafogli di valore, in particolare grazie ad azioni volte a rafforzare il rapporto con i clienti esistenti sulla base di analisi degli attuali fabbisogni assicurativi.

È nei prossimi obiettivi del Gruppo dare seguito ai positivi risultati del ribilanciamento del business mix, enfatizzando l’attenzione al posizionamento di mercato in termini di volumi premi. L’andamento della raccolta continuerà a riflettere un’attenta politica di underwriting in linea con gli obiettivi comuni del Gruppo, dettati dal focus sulla centralità degli interessi del cliente, dal valore dei prodotti e dal risk appetite framework.

Nel danni si prevede una raccolta premi in crescita nelle principali aree geografiche in cui opera il Gruppo Generali. Tale andamento risulta essere coerente con i relativi sviluppi del PIL in un quadro macroeconomico in generale ripresa, pur essendo inserita in un persistente contesto di forte pressione competitiva soprattutto nel comparto corporate. Lo sviluppo risulterà trainato dalla raccolta motor, sotto la spinta della ripresa economica e dell’aumento del premio medio, per fronteggiare l’inflazione sinistri, mentre la raccolta non-motor, seppur in crescita, risulterà maggiormente impattata dalla pressione competitiva.
Il fattore concorrenza è valutato in accelerazione anche sul fronte della distribuzione: infatti, per effetto della trasformazione digitale, ci sarà più spazio per reti di distribuzione non tradizionali o non esclusive (ad esempio, aggregatori), con possibili impatti, dal punto di vista industriale, su volumi e profitti. Per far fronte a questa situazione il Gruppo sta intensificando l’attuazione di una serie di iniziative in corso volte a compensare gli effetti sulla redditività (soprattutto sul ramo auto ed in particolare, ma non solo, sulle flotte) con misure anticicliche, un disciplinato approccio alla tariffazione ed alla selezione dei rischi, migliorando la profilazione del cliente, insistendo sulle relazioni di lungo termine, sviluppando prodotti con un sistema modulare per cogliere le opportunità di cross-selling sui prodotti non auto.
La gestione del segmento danni, grazie al livello di assorbimento del capitale di tali prodotti che ne permettono un’allocazione efficiente, continuerà pertanto ad essere il punto cardine per l’attuazione della strategia del Gruppo, il cui obiettivo è diventare leader nel segmento retail in Europa.

Con riferimento alla politica degli investimenti del Gruppo proseguirà un’asset allocation volta a consolidare la redditività corrente e a garantire la coerenza con le passività verso gli assicurati.
Per quanto riguarda gli investimenti a reddito fisso, la strategia d’investimento mira alla diversificazione del portafoglio, sia nel comparto delle obbligazioni governative, che in quello delle obbligazioni societarie, per garantire un’adeguata profittabilità agli assicurati e una remunerazione soddisfacente del capitale, mantenendo un profilo di rischio controllato.
Gli investimenti alternativi sono ritenuti interessanti per il contributo alla diversificazione del portafoglio e la creazione di una piattaforma multi-boutique di asset manager assicurativi è parte della strategia volta a potenziare la capacità di investimento in tali settori di mercato, in un contesto che vede i volumi complessivi d’investimento condizionati dalla limitata offerta e dagli elevati requisiti di qualità richiesti dalle politiche d’investimento.
Con riferimento all’esposizione azionaria verranno adottate strategie “a volatilità controllata”.
I nuovi investimenti nel comparto immobiliare saranno prevalentemente orientati verso il mercato europeo e, solo marginalmente, su altre aree geografiche al fine di migliorare la diversificazione complessiva del portafoglio. Continua inoltre l’attenzione all’efficienza della gestione del portafoglio esistente in modo da ottimizzare la diversificazione geografica interna all’area europea.

Le iniziative sopra descritte permetteranno al Gruppo di contrastare il prolungato scenario di bassi tassi di interesse e di favorire la crescita, confermando gli obiettivi prefissati nel piano strategico.